Che differenza c’è tra la libertà di pensiero e una fake news? La prima è sacrosanta, la seconda è pericolosa.

Non pericolosa perché “dà fastidio al sistemah”, ma perché la divulgazione di notizie false ha sempre un effetto collaterale, sempre pericoloso. Ad esempio: chi disse in giro che Alfredo Mascheroni era un pedofilo gli creò non pochi problemi. Mascheroni non era un pedofilo, e – oltre ad un chiaro reato di diffamazione – l’autore della fake news non stava esprimendo un’opinione: stava diffondendo una fake news.

Se racconto in giro che tua madre uccide i gatti del vicinato (senza che ciò sia vero), i padroni dei gatti potrebbero prendersela con lei. Anche in questo caso non sto esercitando la mia libertà di pensiero: sto raccontando una fake news.

Coloro che hanno punito gli autori della diffamazione contro Mascheroni o che puniranno me per aver detto in giro che tua madre è un’assassina di gatti, non stanno applicando una censura.

Dieghito Fusaro, questo, non l’ha capito. Per Dieghito esiste il diritto alla fake news, per questo non ha preso bene un articolo pubblicato da Quotidiano Sanità il 2 settembre 2022 dal titolo: “Oms: ‘Il 51% dei post sui vaccini Covid sono fake news. Servono nuove politiche per l’informazione sui social media’”. Indovinate qual è stata la reazione del Dieghito.

Il tweet

Dieghito, il 2 settembre, twitta lo screen con il titolo dell’articolo e commenta: “In arrivo una nuova stretta della censura, tanto per cambiare?”. Quale sia il pensiero del Dieghito su Covid, restrizioni, mascherine e vaccini lo sappiamo bene, e non siamo nei tempi né questa è la sede per la noia.

Tra le risposte arriva quella di Eli: “Non è censura, si chiama fact checking, il terrore di tutti i ca**ari. I fact-checkers, in effetti, hanno spesso dato filo da torcere a quella determinata fetta di utenza social avvezza alla condivisione compulsiva e quindi alla feroce polarizzazione degli argomenti.

Il blast continua

  • Fusà….se sono fake news sono fake news…ovvero post dove si dicono stron*ate. Punto. Ed è giusto una censura onde evitare che la gente ripeta le stron*ate dei post:
  • Capisco che tu sia preoccupato. Sparirebbe il 99% dei tuoi post.
  • Ma se da anni twitti ca**ate senza soluzione di continuità, di quali censure vai blaterando

Infine: “Censura? State facendo disinformazione e francamente avete rotto il ca**o“. Il Dieghito, troppo preso dal preservare il suo turbomondo, non partecipa mai a questi confronti.