Abbiamo tutti capito che prima che Hoara Borselli dicesse la sua sui giovani e il mondo del lavoro stagionale, probabilmente non sarebbe mai finita tra le nostre colonne.

Da quell’uscita infelice, invece, Hoara ha ottenuto l’attenzione su di sé, che alimenta commentando ogni giorno i fatti più cliccati del web e più dibattuti sui social. Ebbene, dopo il commento di Mario Adinolfi sul caso Marco Bellavia che è stato costretto a lasciare il GF Vip 7 a seguito del bullismo operato su di lui da parte degli altri concorrenti, anche Hoara dice la sua.

Lo fa, l’Hoara, sulla stessa linea dell’Adi. L’argomento è troppo delicato per attirare anche l’attenzione dei blaster.

Il tweet

Hoara Borselli twitta: “I forti contro il debole, il branco che si coalizza per annientarti, gli inclusivi che non includono e quelli che dovrebbero essere saggi devono prendere lezione dai più giovani”.

Se aveste letto il nostro pezzo su Adinolfi, direste “aridaje”, perché è proprio così. Una pessima pagina della televisione italiana in cui bullismo, cattiveria, aggressività e superficialità hanno la meglio su una persona in evidente difficoltà, costretta a lasciare la scena.

Come se ciò non fosse sufficiente per un pessimo spaccato sociale, c’è chi trova in tutto questo il pretesto per puntare il dito sulle identità e gli orientamenti sessuali delle persone coinvolte, quasi a voler attribuire alla loro natura il comportamento manifestato. Dimenticando (o facendo finta) che cattiveria e tante altre cose carine sono proprie dell’uomo, a prescindere da tutto.

Probabilmente Hoara Borselli non lo sa, ma c’è chi trova nel suo tweet una speranza: “Finalmente sei passata ad argomenti più affini, il grande fratello. Già, già.

Il blast continua

“Stai parlando di Casapound”, le chiedono, ma Hoara non risponde.

“I fascisti?”, le chiede qualcun altro, ma Hoara non risponde. Le risposte le ha già date in più occasioni, probabilmente, e ora sta prendendo tempo per attendere il nuovo trend topic da commentare, dimenticandosi per un attimo che il mondo LGBTQ+ non la considera nemica, preferendo l’indifferenza.