LA VENDETTA È UN PIATTO CHE VA SERVITO FREDDO (E A VOLTE ANCHE GIOCATTOLO).
Faccio una premessa: non mangio pesce da quando sono nata e sin da bambina non sono mai stata credente, a differenza dei miei nonni che lo erano.
Il giorno del venerdì santo era sacrosanto (e non è una battuta) a casa mia.
Quando poi la sera c’era la processione del cristo morto, tutto si tingeva di rosso. Lumini, finestre, luci, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale.
Pranzo e cena a base di pesce, niente carne perché come diceva mia nonna: oggi è vigilia e la carne non si mangia.
Quindi io, da brava burlona che ero perché adoravo far dannare mia nonna, andavo nella mia cameretta, aprivo la cucina giocattolo, prendevo una coscia di pollo e correvo da mia nonna dicendole “nonna ti ho portato il pranzo”.
Mo, vuoi perché io mi divertivo a farla arrabbiare (e lei lo sapeva) e vuoi perché qualche mini infarto le veniva sicuramente, iniziava ad urlarmi contro e poi rideva nel vedermi scappare felice per averla fatta incazzare.
Nel 2010, avevo 12 anni, mia nonna ha deciso di passare a miglior vita (e infatti ad oggi è quella che sta meglio di tutti, 3 metri sotto terra) e la mia tradizione della coscia di pollo, finì con lei.
Il 29 di marzo 2024, me sveglio con sto ricordo.
Mi doccio veloce e alle 8.45 o poco più sono fuori casa, mi reco dal fioraio e compro una rosa rossa. Mi precipito al cimitero e posando la rosa sulla tomba di mia nonna le dico “ah No” t’ho portato na rosa rossa, rossa come la carne al sangue che me magno oggi”. E me ne vado, ridendo da sola.
Passano alcune ore, si fa primo pomeriggio e sento suonare il campanello di casa.
Mio nonno (perché si, lui è ancora vivo).
Quasi 85 primavere. Ci facciamo una mezz’ora di chiacchiere, mi lascia l’uovo di pasqua e un pacchettino avvolto nella stagnola e prima di andare via esordisce con: “ah, nella stagnola c’è avvolta la tua cena”, lo ringrazio, lui scoppia a ridere e se ne va.
Non ci do peso e continuo a farmi le cose mie prima di andare a lavoro.
Ore 22.30 torno a casa, senza essermi preparata NULLA il pomeriggio visto che la cena me l’aveva portata mio nonno nel pomeriggio (o così credevo).
Si, credevo, perché dentro la stagnola ci stava avvolta una bistecca cruda GIOCATTOLO.
Voi chiamatele coincidenze ma io so convinta che mi nonna, vedendomi stanca morta, ha deciso dall’oltre tomba di lasciarmi a digiuno giusto per avere la sua vendetta personale.
“E mo na cosa te la voglio di proprio a te Nonnì, te vedo che stai ancora a ride ma nte preoccupà, il venerdì santo capita ogni anno.
Te voglio bbè angelo mio” ❤️
Ps: non chiedetemi dove mio Nonno abbia preso la bistecca giocattolo, o il motivo o altro perché non lo so e neanche lo voglio sapere.
Commenti recenti