L’Ady non è certo nuovo alla feroce critica sull’adozione dei bambini da parte delle coppie omosessuali, sui matrimoni e su tutto ciò che concerne il mondo LGBT.
L’Ady non è certo come il Simo (qui, per chi non capisce): non sempre gioca la carta della vittima incompresa, bensì si lascia andare in continui attacchi mirati e inequivocabili. A questo giro il suo bersaglio è Tiziano Ferro, capro espiatorio della sua battaglia a favore della famiglia tradizionale.
Mario Adinolfi lo prende come esempio e propone una narrazione basata sul denaro, elemento di cui il cantautore di Latina certamente dispone. Andiamo per ordine.
Il tweet
Il 4 settembre Mario Adinolfi, riprendendo la foto che ritrae Tiziano Ferro con il marito Victor Allen con Margherita e Andres, i bambini adottati quest’anno nel mese di febbraio.
“Eccola la presa ad artiglio dei ricchi. Due maschi dotati di conto in banca potente usano questa loro forza per far leva su donne in stato di bisogno e comprarsi i loro figli, privandoli del diritto ad avere una mamma. Contro un mondo che accetta questo mi batterò per sempre”.
L’Ady è sicuramente arrabbiato, ma deve capire che Twitter è probabilmente il territorio più battuto dai blaster. Tra questi c’è Paolo Attivissimo, autore del blog Il Disinformatico nonché fact-checker e debunker esperto. Paolo risponde:
“‘Due maschi dotati di conto in banca potente’. Però mi scusi, detto così si capisce che sotto sotto lo trova sexy”.
Possiamo dargli torto? No, per questo continuiamo.
Il blast continua
Qualcuno fa notare che in Germania il tweet dell’Ady è stato “witheld”, “trattenuto”, in un certo modo sequestrato, quindi reso invisibile.
“A volte è molto meglio non averla una mamma o un papà, non trovi?”, gli rispondono, ma poi c’è chi scende nel torbido: “E che ca**, altro monitor da pulire”, cioè? La spiegazione arriva subito: “Ma infatti secondo me dopo che scrive tweet del genere va in bagno a masturbarsi. Che immagine raccapricciante”.
Lo escludiamo, perché l’autoerotismo è spesso inteso come grave peccato carnale. Ady, tu che dici?
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