Questo non è un post divertente, anzi, però vi racconto cosa mi è accaduto questa mattina.
Stavo vagando per Firenze (sono al Firenze Rocks, tutti e quattro i giorni).
Ad un certo punto, vedo una macchina avvicinarsi e il proprietario abbassa il finestrino.
Io sono ingenuo e ho allegramente pensato che volesse indicazioni.
Mi sono avvicinato, di conseguenza.
La conversazione è stata più o meno questa (indicheremo io tizio, sulla settantina, con T):
T: – Ah mi sembrava di conoscerti
Io: – Eh no, non sono di qua. Di cosa ha bisogno?
T: – Dove stai andando?
Io: – Ora giro un po’, poi vado all’Arena.
T: – Se vuoi ti ci porto
[Col cazzo che avrei accettato: mamma mi ha insegnato a non accettare passaggi dagli sconosciuti e, a ventisei anni, questo consiglio è servito; ndr]
Io: – No, no, grazie. Vado a mezzogiorno.
T: – Ah peccato
Poi si avvicina di più e mi fa: – Allora continuo il giro.
Io non gli rispondo, perché non capisco.
T: – Sai, sono gay
Io: – Ok
T: – Vorrei toccarlo
Io, molto a disagio: – No, anche perché sono etero
T: – Ah non ti va stamattina?
Io, ancora più a disagio: – Né stamattina, né mai.
Ora, è abbastanza evidente che sia stato molestato.
È altrettanto evidente che non è grave quanto una molestia fisica (ma ho subito anche quella, da un altro uomo, anni fa).
Ecco: se, per caso, a qualcuno di voi, suscitasse ilarità questo piccolo siparietto, si fermi a pensare a questa cosa: sarebbe stato così divertente, se fossi stato una donna?
Con questo, vorrei sperare che a nessuno sia venuto da ridere.
AGGIORNAMENTO: Il nostro, alle ore 6:13, è attualmente in macchina a fare il suo giro. Sapendo, stavolta, non ho risposto al suo “Ciao” e se n’è andato.
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