È il 2022, e un noto corrispondente di una nota testata video ha ancora una visione superata della sinistra giovanile: il Che, i Modena City Ramblers, il tabacco trinciato Drum. Stereotipi che si speravano superati, ma c’è ancora chi vede nel diritto di manifestare un’occasione per fanca**isti e consumatori di joint con Contessa nelle cuffie del walkman.
‘O fanno, ‘o fanno, proprio come questo personaggio che, da professionista, scade nel simbolismo da retroguardia. Il riferimento è alle proteste all’università La Sapienza della scorsa settimana, quando i manifestanti hanno contestato la presenza di esponenti di Fratelli d’Italia all’interno della facoltà.
Il tweet
“Ma come mai gli studenti non si sono ribellati per il lockdown e la scuola a distanza e invece, ora, tutti in piazza contro i ‘fascisti’? È ancora così forte il ruolo dei rappresentanti d’istituto con la maglia del Che, il tabacco Drum e una passione per i Modena City Ramblers?”.
Insomma, manca una frase degli Inti Illimani, le parole “comunisti” e “compagni” e il prontuario di banalità si può dire compiuto e completo. Dopo questa versione non aggiornata del benaltrismo, risponde qualcuno che rimette ordine:
“Perché le pandemie si combattono con i lockdown e i fascisti con i calci in cu*o”.
Il blast continua
Lo scontro fascisti/antifascisti continua:
“Peccato che i ‘fascisti’ abbiano fatto il loro comizio e i co***oni abbiano preso le manganellate. E comunque i fascisti, voi li potete combattere solo nei sogni, capito Don Chisciotte?”.
Ehm, l’amico kameraden (per citare Kappler, personaggio caro ai nostalgici) dimentica un particolare che gli viene subito ricordato: “Noi i fascisti li abbiamo appesi a testa in giù, dopo averli fucilati. E così sarà, capito Capitan me*da?”.
Continuiamo col ripasso da storia:
“Rispetto alle bombe sui treni, nelle stazioni, nelle piazze, nelle banche non c’è confronto. Stai tranquillo”. Ecco.
Anche oggi, caro lettore, abbiamo imparato che contro il benaltrismo non esiste vaccino. Eppure l’antifascismo è come l’omosessualità: è natura, ma non tutti lo accettano.
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